Vita e letteratura possono essere intrecciate in vario modo, ma risulterebbe
difficile credere che un' opera di Joyce possa costituire una guida per
delineare con fedeltà assoluta un rapporto tra padre e figlia. Fun Home di
Alison Bechdel tuttavia corre sui
binari paralleli dell’autobiografia e del romanzo senza mai deragliare, senza
mai perdere autenticità e scorrevolezza con un sapiente uso dei mezzi
espressivi del fumetto, come l'uso di una carta geografica che riassume la vita
del padre, espediente narrativo citato anche da Matt Madden nei suoi "Esercizi".
La
Fun Home del titolo è un’agenzia di pompe funebri, attività che la famiglia di
Alison si tramanda di generazione in generazione nonostante sia insufficiente a
garantire la sussistenza in un piccolo centro.
Il padre di Alison infatti è anche insegnante di
lettere, e tuttavia, pur non essendo ricchi, i Bechdel vivono in una casa
bellissima, che sembra quasi un museo.
Il gusto estetico e le capacità manuali del padre
di Alison riescono infatti a riportare la casa in cui abitano i Bechdel agli
splendori originali, giungendo però all’eccesso di creare una insopprimibile
sensazione di artificiosità in tutti i familiari.
Il comportamento controllato del padre inizia a
generare un distacco netto tra lui e i figli che si dedicano ciascuno alle
proprie passioni, fino a generare il dubbio di costituire una famiglia più per
la vita condotta in comune sotto lo stesso tetto che per dei veri legami
affettivi.
Alison è troppo piccola per capire che il padre
nasconde sotto l’apparenza di una vita perfetta e sotto l’aspetto di genitore
modello il segreto della sua omosessualità.
Poiché la finzione è a suo modo “reale” Alison ne
vive la dimensione esteriore senza sospetti per molti anni, affezionandosi al
padre che le trasmette la sua passione per la letteratura.
Sono dunque i libri, e in particolare “Dedalus” e
“Ulisse” di Joyce, a condurre Alison alla scoperta, nei romanzi preferiti del
padre, degli indizi della sua natura autentica, proprio nel momento in cui
Alison riconoscerà anche la sua omosessualità.
La fine degli artifici e il riavvicinamento col
padre, che sembrerebbe vicinissimo con la rivelazione di un genuino elemento di
condivisione, tuttavia non si realizzerà, non solo perché nessuno dei due
sembra più capace di superare la barriera delle finzioni accumulatesi negli
anni, ma anche perché il padre morirà subito dopo, ancora in modo artificioso,
lasciando un mistero sulla natura della sua morte: incidente o suicidio?
Spetta ad Alison trovare da sola il coraggio per
accettare ed essere pienamente sé stessa e rivelarci con una sola vignetta, il
senso integrale e pieno della sua vita: dall’esterno della casa, vediamo attraverso
due finestre lei ed il padre leggere in biblioteca.
Quelle che dall’esterno appaiono due vite
separate, sono unite al loro interno, anche se tramite l’artificio.
Ciononostante con la sua biografia a fumetti
l’arte e la vita di Alison sono tornate ad essere una cosa sola.
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